di Giuseppe Campagnoli

L’unica strada per cambiare direzione non è quella istituzionale. Da sempre si addensa il peggio del dibattito “scolastico” e parapedagogico nelle emergenze o nei momenti clou della liturgia scolastica: “la scuola finisce e la scuola ricomincia”. E allora tutti sul pezzo ormai logoro di questo arnese obsoleto e fors’anche pericoloso. Alla via così di nuovo con le elucubrazioni e i pamphletti delle coorti di sapienti tipo Labate, Lorenzoni, Raimo, Mastrocola, Rossi Doria, Crepet, Galli della Loggia, Recalcati, Cacciari, Corlazzoli, Pennac, Ciccarelli, oltre ai Fisicacci influencers, più una miriade di sottoboschi blateranti ricette e ricettine per salvare questa scuola, migliorarla, innovarla, futurizzarla. Pochi che dicano che questa scuola va finalmente ABOLITA e sostituita, magari con la tecnica del cuci e scuci, con un’idea radicalmente diversa. Pochissimi: nelle dita di una mano e anche meno. Gli altri sono tutti gregari dello stesso sistema, tanti tra loro sono degli spin off di un modello pernicioso per le persone e la società. La moltiplicazione delle “pensate” e degli effimeri giochini sul campo aumenta in una dispersione tremenda anche grazie a chi li accoglie e li diffonde credendo di fare bene, in una sorta di pericolosa collezione eclettica che non fa altro, nella dispersione, che rafforzare chi vuole conservare o meglio furbescamente far finta di innovare con la tecnologia, le boutades esotiche, le archistars, le pedagoGGie o le didattiche di gran moda. Prendo spunto dalle Conclusioni provvisorie del volume del mio amico e compagno di viaggio nell’educazione diffusa Paolo Mottana:” Il Sistema dell’Educazione diffusa” per estrapolare i suggerimenti tesi ad avviare questa virtuosa operazione di cuci e scuci che proprio attraverso l’educazione prefigura un mondo nuovo fatto di persone con curiosità, voglia di ricerca, coscienza critica e senso di libertà da tutte le forzate omologazioni.

Ciò che si è offerto qui è un insieme di suggerimenti, parzialmente già individuati nei libri precedenti sull’educazione diffusa ma che in questa occasione si vuole rendere più sistematici. Questo in funzione di aiuto per chi voglia impegnarsi a costruire situazioni territoriali di educazione diffusa. Naturalmente, le indicazioni programmatiche vanno intese come un canovaccio, una tavolozza non vincolante da cui trarre spunti, mettendo in connessione le varie aree di esperienza con le condizioni contestuali, con gli stimoli specifici che vengono dal territorio, con le idee dell’équipe. L’educazione diffusa non vuole essere un sistema rigido. Sarebbe davvero paradossale. Per questo motivo anche le aree di esperienza vanno considerate una suggestione, fermo restando che occorrerà sempre costruire itinerari formativi complessi e che prendano in considerazione la maggior quantità possibile di aspetti della personalità dei bambini e dei ragazzi, nel tentativo di offrire un insieme di situazioni che attivino i soggetti nella loro integrità. Sotto questo profilo, ci si augura di poter mettere in rete le esperienze che si ispirano all’educazione diffusa così orientata per costituire un archivio in continua evoluzione da cui trarre ulteriori spunti. Allo stesso tempo, sarà necessaria, via via che le esperienze di educazione diffusa si diffondono, una formazione degli operatori, sia in termini di reclutamento degli educatori, di formazione specifica degli insegnanti per i nuovi ruoli e di consulenza in tutte le fasi di nascita e sviluppo delle esperienze in loco. Questo perché, come già detto, l’educazione diffusa deve sempre avere una precisa contestualizzazione territoriale. Ciò che tuttavia è ineliminabile dall’ispirazione dell’educazione diffusa e che la differenzia da altri percorsi di rinnovamento dell’esperienza educativa dei bambini resta le “descolarizzazione” della loro vita, l’incontro con la società nel suo insieme all’esterno di una struttura che deve rimanere una base da cui si parte alla scoperta e all’esplorazione del proprio territorio partecipandovi. Così come l’inversione necessaria del primato scolastico della cognizione all’indirizzo di una vita densa di momenti in cui il corpo, le emozioni, il coinvolgimento, la partecipazione, la collaborazione e soprattutto un clima avalutativo e incoraggiante siano dominanti. E dove ci sia il costante scrupolo di individuare una selezione di esperienze e attività intrinsecamente motivanti per bambini e ragazzi perché incontrano i loro desideri e la loro curiosità.”

I punti fondamentali in questa specie di linea guida per non disperdere la nostra idea di educazione e magari raccogliere tante esperienze spurie ed isolate sono:

1) La realizzazione di uno spazio virtuale in cui raccogliere tutte le esperienze che si ispirano all’educazione diffusa per costituire un archivio da cui trarre spunti e attraverso il quale avviare nuove iniziative preferibilmente dentro l’attuale sistema scolastico con l’intento di trasformarlo radicalmente e con esso, conseguentemente e lento pederastie, l’intera società.

2) Le iniziative diffuse di informazione e formazione degli operatori coinvolti ma anche dei cittadini e degli amministratori.

3) La costruzione di un portale unico dell’educazione diffusa e della città educante come punto di riferimento per chi è interessato a questo radicale cambiamento e come luogo di ricerca e approfondimento delle tematiche nate con il Manifesto dell’educazione diffusa ed evolutesi con tutta la ricerca, la pubblicistica successiva e le iniziative sviluppatesi in questi anni.

4) La creazione di una biblioteca interattiva dei materiali, dei documenti, dei riferimenti storici, inerenti l’educazione diffusa e la città educante

Il lavoro in tutti i punti è già avviato ma necessita di tanti contributi e condivisioni oltre che di complicità, in un mondo che non è di sicuro facile per le autentiche idee di cambiamento che spesso risultano relegate, il più delle volte in mala fede, tra le pratiche utopiche o meramente visionarie, come ha ben rappresentato Paolo Mottana nel suo post Fuori dai denti

Se veramente c’è interesse ad una concezione di sicuro radicalmente mutata dell’educazione non vedo altra via.

Una via ben rappresentata in questa recente intervista.

Questi sono i riferimenti nel web attuali per tutto questo:

http://www.paolomottana.it

https://researt.net

https://educazionediffusa.net

https://territorieducativi.it

https://youtube.com/@scuolasenzamura6069

https://youtube.com/@amardent

https://www.facebook.com/cittaeducante

https://www.facebook.com/groups/lascuolasenzamura/?ref=share_group_link

https://www.cairn.info/revue-le-telemaque-2021-2-page-161.htm

Questa la bibliografia essenziale:

Campagnoli G., L’architettura della scuola, Angeli, Milano, 2007

Campagnoli G., Il disegno della città educante, Youcanprint, 2017

Campagnoli G., La commedia della città educante, Youcanprint, 2021

G.Campagnoli, P.Mottana., La città educante. Manifesto dell’educazione diffusa, Asterios, Trieste, 2017

G.Campagnoli, P. Mottana, Educazione diffusa. Istruzioni per l’uso, Firenze, Terranuova, 2020

F.Deligny, I vagabondi efficaci, trad.it. Jaca Book, Milano, 1973

C.Fourier, Oeuvres complétes, Anthropos, Paris, 1966

C.Freinet, La scuola moderna. Guida pratica per l’organizzazione materiale, tecnica e pedagogica della “scuola popolare”, Asterios, Trieste, 2022

A.Ferriére, La scuola attiva, trad.it., Marzocco, Firenze, 1950

I.Illich, Descolarizzare la società, trad.it. Mimesis, Milano, 2019

P.Mottana, Caro insegnante. Amichevoli suggestioni per godere (l) a scuola, Angeli, Milano, 2007

P.Mottana, Piccolo manuale di controeducazione, Mimesis, Milano, 2011

P.Mottana, La gaia educazione, Mimesis, Milano, 2015

P.Mottana, I tabù dell’educazione, Mimesis, Milano, 2022

D.Meltzer, M.Harris, Il ruolo educativo della famiglia. Un modello psicoanalitico dei processi di apprendimento, tr.it. Centro Scientifico Torinese, Torino, 1986

R.Schérer, Emilio pervertito, trad.it. Emme Edizioni, Milano, 1976

R.Schérer, Charles Fourier ou la contestation globale, Sèguier, Paris, 2002

R.Schérer, G.Hochenguem, Co-ire, Album sistematico dell’infanzia, trad.it. Efesto, Roma, 2021

F.Trasatti , Lessico minimo di pedagogia libertaria, Eleuthera, Milano, 2020 R.Vaneigem, La scuola è vostra. Dedicato agli studenti, trad.it. Tropea, Milano, 1996”

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