
GLI STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETÀ EDUCANTE
L’ultimo importante passo sulla strada della costruzione di un sistema dell’educazione diffusa è la costituzione in atto di un associazione no profit che si affianca all’apertura di un portale web articolato anche in collegamento con pagine e gruppi social. Se l’educazione è alla base di tutte le idee e le esperienze questi saranno gli strumenti principali per rendere effettiva questa convinzione aggregando le persone e i gruppi già attivi, magari spesso in modo disorganico, sparpagliato quando non autoreferenziale. Le adesioni all’associazione e al portale, il crescente interesse e l’attivismo percepito e osservato, incoraggiano ad insistere “nella direzione ostinata e contraria” della nostra strada. I soci fondatori sono in parte gli stessi firmatari del Manifesto dell’educazione diffusa del 2018 e in parte i promotori e gli attori di iniziative sperimentali in atto ed in potenza.

Anticipo alcuni passi dello Statuto dell’Associazione, molto indicative e promettenti.
LO STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE “LA CITTÀ EDUCANTE E L’EDUCAZIONE DIFFUSA”
L’educazione che ribalta la società
“Mai più aule tra i muri e studenti che volgono lo sguardo teso alla fuga al di là dei vetri chiusi.”
Il Manifesto della educazione diffusa, redatto, sottoscritto e pubblicato in data 30 Luglio 2018 contiene i principi dell’educazione diffusa e che il testo insieme a tutte le pubblicazioni successive legate ad esso, firmate da Paolo Mottana e da Giuseppe Campagnoli, come declinazioni operative e precisazioni teoriche, costituiscono parte integrante e fondamentale dell’associazione.
- l’educazione diffusa è un’alternativa radicale all’istituzione scolastica attuale e che si debbano rimettere bambini e ragazzi in circolazione nella società che, a sua volta, deve assumere in maniera diffusa il suo ruolo educativo e formativo.
- il luogo fondamentale dell’educazione diffusa dove ridursi a una base, un portale ove organizzare attività che debbono poi realizzarsi nei mondi aperti del reale, negli spazi di una città e di un territorio in virtuosa trasformazione, tramite un progressivo adeguamento reciproco delle esigenze delle attività pubbliche e private interessate, degli insegnanti e dei ragazzi e bambini stessi.
- si tratta di un processo di medio-lungo periodo che tuttavia svilupperà, a partire da questa dichiarazione di intenti, esperienze pilota in molti luoghi interessati mettendo a punto, progressivamente gli strumenti urbanistici, viabilistici, legislativi e educativi in senso stretto per raggiungere e realizzare istanze di educazione diffusa.
- è evidente la necessità di una progressiva sostituzione dell’attuale sistema-scuola, privo di connessione con le realtà con modalità di apprendimento realizzato in esperienze concrete ma soprattutto rielaborate, riflettute e criticate dagli allievi stessi in luoghi mirati con l’aiuto di méntori, guide, esperti e conduttori capaci di agevolare i percorsi di interconnessione quanto di saper creare sempre maggior autonomia e autoorganizzazione.
- si auspica che i ragazzi e i bambini nel mondo costituiranno una nuova linfa da troppo tempo emarginata e costringeranno la società e il lavoro a ripensarsi, a rallentare e a interrogarsi.












Sono da considerare come fondamentali anche le premesse all’ultimo testo pubblicato sull’educazione diffusa (Il Sistema dell’educazione diffusa. P.Mottana 2023):
“Il testo che segue ha l’ambizione di provare a proporre una riconfigurazione generale del percorso educativo complessivo, di tipo pubblico, dei bambini e dei ragazzi. Una riconfigurazione che mira a sostituire integralmente la scuola così come è oggi generalmente organizzata ma anche le sue forme derivate, sempre all’interno del quadro dell’istruzione pubblica. Non quindi una semplice operazione di cosmesi come fino a oggi le varie Riforme succedutesi nel tempo hanno di fatto prodotto quanto un vero e proprio ripensamento radicale, in tutti gli aspetti, a cominciare dal far scomparire quel costrutto a mio avviso deleterio che oggi consideriamo la scuola nella sua materialità, con i suoi edifici, le sue materie, i suoi protocolli valutativi.
Al suo posto, come si vedrà, si tratta di realizzare un sistema di esperienze, che certo hanno bisogno di strutture, di operatori e di una organizzazione generale ma che si lascia alle spalle l’idea dell’edificio centrale, delle sue aule e delle sue discipline. Ovviamente, rispetto alla visione ideale dell’educazione diffusa, così come formulata soprattutto nel primo testo “La città educante” del 2017 con Giuseppe Campagnoli, questa sistemazione potrà apparire un po’ rigida e per certi versi evocare un’idea di scuola. Niente di tutto ciò. Occorre non perdere di vista la ricerca dell’ “attrazione appassionata” dei bambini esattamente come si diceva in quel testo, occorre la massima attenzione nell’assecondare il risveglio dell’interesse e della curiosità nei bambini e nei ragazzi così come incentivare l’entusiasmo e l’energia stando ben attenti a non riproporre le imposizioni della scuola.”

Da gennaio 2024 speriamo fortemente che si possa attivare un programma di interventi ed iniziative progettate e realizzate dall’Associazione e dalla sua rete territoriale, si auspica in collaborazione con tanti soggetti e realtà che si caratterizzano per grande affinità con il nostro progetto educativo. È in fase di studio, tra l’altro, la possibilità di una pubblicazione antologica che raccolga una selezione degli innumerevoli articoli e saggi significativi pubblicati dalla nascita del Manifesto dell’educazione diffusa ad oggi.
10 Novembre 2023
Giuseppe Campagnoli